1974 Uno scudetto incredibile

Il primo Scudetto della Lazio arrivo Nel 1974.Uno scudetto folle, uno scudetto incredibile perché la squadra della Lazio di quell’anno era assolutamente una squadra incredibile.

Talenti pazzi gestiti da un grandissimo allenatore che non solo era un grande tattico, perché fu il primo a portare calcio totale in Italia, ma è stato per molti di quei giocatori un padre e un consigliere. Tommaso Maestrelli è stato secondo me il segreto di quel primo Scudetto della Lazio.

La Lazio vinse lo scudetto con 43 punti davanti alla Juventus seconda con 41 e al terzo posto il Napoli con 36. Lo scudetto la Lazio in realtà l’aveva sfiorato l’anno prima, non so se vi ricordate, perso all’ultima giornata per colpa della Roma che, dopo essere andato in vantaggio contro la Juventus, tirò i remi in barca consentendo la Juventus di vincere mentre la Lazio avuta la notizia perse contro il Napoli e così la Juventus vinse lo scudetto.

Perchè si chiama Lazio e non Roma?

La stagione successiva la Lazio ci riprovò, non era un’impresa facile, anche perché la Lazio non aveva capitali economici importanti e quindi il mercato fu praticamente conservativo, trattenere tutti i giocatori e provare a migliorare leggermente la rosa. Il campionato inizia e in fuga vanno Napoli e Juventus, la Lazio insegue cercando ovviamente di centrare il sogno scudetto. Ma la squadra di Maestrelli dopo una partenza non brillante infila 4 vittorie consecutive e così il 23 dicembre è per la prima volta prima in classifica.

Il primo Scudetto della Lazio

Il 17 febbraio del 1974 c’è la prima grande partita perché c’è Juventus – Lazio: la sfida per il vertice. Ovviamente a decidere quella partita non può essere che lui, il simbolo, l’idolo dei tifosi della Lazio, Giorgio Chinaglia. Il numero 9 della Lazio con una doppietta sigla Il 3-1 decisivo che porta la Lazio avanti e allunga sul la diretta rivale la Juventus. Ecco quella Lazio è stata incredibile perché era una squadra divisa in due dal lunedì al sabato, c’erano due gruppi ben distinti, uno gestito da Giorgio Ghinaglia l’altro da Martini i quali combattevano dal lunedì al venerdì in allenamento. Ed era bravissimo Maestrelli a gestirli evitando che nessuno si facesse male. Poi la domenica questi due gruppi si amalgamavano diventando una squadra unita e compatta dove ognuno correva e aiutava il prossimo e questo è il grande segreto della Lazio e questo è il grande merito di Maestrelli.

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Ma non si può ridurre ridimensionare Maestrelli solo a un padre di questi giocatori perché Maestrelli aveva portato il calcio totale a Roma. La Lazio giocava al calcio completamente diverso rispetto a tutte le squadre italiane, un calcio totale dove i terzini spingevano e dove centrocampisti davano una amano all’attacco. Questo rendeva la Lazio unica e inimitabile per le altre squadre. Poi c’è quel grandissimo quel indimenticabile Lazio – Verona allo stadio Olimpico, domenica 14 aprile del 74.

Mancano 5 giornate al termine del campionato e la Lazio è in lotta per il titolo. Sul prato verde dell’Olimpico arriva il Verona che invece lotta per la salvezza. La Lazio va in vantaggio dopo pochi minuti, sembra che la partita si possa vincere in scioltezza, invece succede l’incredibile perché il Verona prima dell’intervallo trova due gol e la Lazio si trova incredibilmente sotto 2 a 1 contro Verona all’Olimpico. 

Perché i tifosi della Lazio cantano i Giardini di Marzo?

Potrebbe essere la sconfitta che costa lo scudetto alla Lazio Ma qui Tommaso Maestrelli se ne esce con un’altra grande intuizione. I giocatori vanno verso lo spogliatoio e invece Maestrelli chiude lo spogliatoio e li rimanda immediatamente in campo. I giocatori della Lazio aspetteranno l’intervallo in campo schierati come se la partita dovesse iniziare. I tifosi vedono la situazione e iniziano ad incitare i giocatori in campo gridando “Lazio Lazio” e questo carica la Lazio a mille.

Quando i giocatori del Verona tornano in campo e trovano i giocatori della Lazio già in campo sono preoccupati. Infatti la Lazio vincerà quella partita 4 a 2 ribaltando il risultato e portando a casa una vittoria importantissima.  Nella terzultima giornata di campionato la Lazio perde in casa contro Torino, ma per fortuna la Roma si fa perdonare di quello che ha fatto l’anno prima fermando la Juventus sul pareggio. 

Beppe Signori e la Nazionale

Così la Lazio si ritrova alla penultima giornata con il primo Matchpoint. Battere il Foggia in casa significherebbe scudetto. Il Foggia che è la ex squadra di Maestrelli, che sta lottando per non retrocedere, una sconfitta contro la Lazio significherebbe serie B. La Lazio parte all’assalto ma il primo tempo è contratto perché si sente il peso la responsabilità di quella partita. Nel secondo tempo arriva la svolta decisiva su un cross di Garlaschelli un giocatore del Foggia Scossa, tocca la palla con la mano, é del calcio di rigore per la Lazio.

Dal dischetto va Giorgio Chinaglia che non sbaglia. La Lazio gestirà il vantaggio chiudendo la partita 1-0. il primo scudetto della storia della Lazio. I tifosi invadono lo stadio e festeggiano con i giocatori.

 Maestrelli rimane in panchina quasi pietrificato a festeggiare con gli altri membri dello staff lo scudetto della Lazio.  Una storia incredibile, una vittoria incredibile, di una banda di pazzi che però la domenica si trasformavano in un gruppo unito e hanno regalato una gioia incredibile al popolo biancoceleste.

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