Il suo passaggio al Manchester United creò una delle più grandi polemiche degli ultimi 20 anni, la Lazio si dichiarò defraudata. Claudio Lotito andò su tutte le furie ma non poté impedire il passaggio di Federico Macheda, all’epoca stella degli allievi della Lazio, al Manchester United.
L’anno era il 2007, Claudio Lotito aveva preso in mano la Lazio da un paio di anni, il settore giovanile biancoceleste era stato già derubato dalla Roma di Bruno Conti, ma qualche talento ancora c’era, uno di questi era Federico Macheda, trequartista della Lazio allievi. DI lui si parla un gran bene, così tanto che il suo nome finisce a Manchester.
Il Manchester United manda osservatori a Roma a vederlo e decidono di prenderlo. Offrono al calciatore 65.000 euro per 3 anni, ma la mossa vincente è offrire lavoro al padre, lavoratore precario che a Roma aveva fatto di tutto ma non aveva un posto sicuro e guadagno in grado di mantenere le famiglia. La Lazio vorrebbe blindarlo ma le leggi italiane proibiscono ai club di stipulare contratti professionistici a giocatori sotto i 16 anni mentre in Inghilterra questo è possibile. E così, fra mille polemiche e inutili proteste, Federico Macheda abbandona la Lazio e vola al Manchester United.
Un duro colpo per la Lazio e per Claudio Lotito, ma purtroppo la burocrazie e le leggi italiane hanno spesso creato danni al calcio italiano. Il passaggio di Macheda al Manchester United ma non solo ha spinto la UEFA a fare maggiore attenzione a questi passaggi. In particolare Macheda lasciò la Lazio non perché lo United gli offriva il primo contratto da professionista ma perché il club di Manchester avrebbe “sistemato” dal punto di vista lavorativo il padre.
La UEFA adesso quando un giovane “under 18” cambia nazione deve avere il nulla osta dalla vecchia società e dalla federazione e il club che lo ha “Acquistato” deve dimostrare di non aver “trovato” lavoro al padre per convincerlo a trasferire il figlio. Non solo ma nel 2018, quindi 11 anni dopo la “vicenda Macheda” la FIFA ha previsto l’assegnazione di premi di formazione nell’ambito dei trasferimenti dei calciatori con lo scopo di assicurare un riconoscimento economico ai club che hanno contribuito alla formazione sportiva del calciatore. ’indennità di formazione (“Training Compensation”), è un importo che viene pagato dal club che tessera il calciatore come professionista per la prima volta o che lo trasferisce da una federazione straniera entro i 23 anni di età” si legge sui documenti della FIFA.
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Ma come è andato Macheda allo United? L’inizio è stato fantastico. Esordisce il 5 aprile 2009 a 17 anni, entra al posto di Nani (ve lo ricordate alla Lazio) e segna il gol vittoria allo scadere.
Pochi giorni dopo replica con un altro gol. Nello United gioca fino al 2011 giocando 16 e totalizzando 4 goal. Vuole giocare e lo United lo manda alla Sampdoria e qui iniziano i problemi. A Genova gioca poco e non segna, torna alla base e viene girato al QPR, stessa cosa, gioca poco e non segna.
Da talento si trasforma rapidamente in un esubero che lo United gira ogni stagione. Nel 2014 scade il contratto con il Manchester United e passa al Cardif, dove fa leggermente meglio ma senza entusiasmare. Torna in Italia nel 2006 al Novara, poi va in Grecia. Insomma Macheda non ha mantenuto le promesse, ma la sua storia ha avuto un risvolto importante per la UEFA e la Lazio.
Lui si è sempre dichiarato un grande Laziale, e speso nei primi anni di carriera si è parlato di un possibile passaggio alla Lazio, ma credo che Lotito non lo avrebbe mai accettato. La sua carriera ha confermato di non essere “da Lazio” ma deve far riflettere pensare come un giocatore che da giovane sembrava fortissimo alla fine abbia fatto ben poco in carriera.
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