Sono passati 23 anni da quando la Lazio acquistò il celebre attaccante Hernan Crespo, un’epoca in cui la squadra dominava il calciomercato e si faceva strada tra le grandi del calcio italiano e internazionale. Oggi, invece, sembra un’eternità, una vita intera, e la situazione è completamente diversa. La Lazio, una volta regina del mercato e delle vittorie, sembra adesso costretta a prendere i giocatori scartati da altre squadre o quelli disposti a decurtarsi lo stipendio per rimanere in rosa. È cambiato tantissimo, e chiunque osi affermare che Claudio Lotito sia stato un presidente migliore di Sergio Cragnotti, ha il coraggio di chi ignora la realtà.
L’era di Cragnotti è stata un periodo dorato per la Lazio. Non solo eravamo la squadra più forte d’Italia, ma dominavamo anche in Europa. Le estati con Cragnotti erano emozionanti, con il divertimento di vedere quale grande campione sarebbe arrivato. Deco, Stankovic, Veron, Crespo, Salas, Vieri: nomi che facevano sognare i tifosi, e i giocatori indossavano la maglia della Lazio con fierezza, portando la squadra a conquistare titoli e gloria. Con Cragnotti, la Lazio poteva permettersi di essere la regina del mercato, non solo in Italia ma anche a livello internazionale.
Ma oggi la situazione è completamente diversa. L’era di Lotito è segnata da un continuo risparmio e da trattative complicate. La Lazio sembra costretta a prendere ciò che gli altri non vogliono più, giocatori scartati da altre squadre o in fase calante delle loro carriere. Il presidente Lotito ha fatto un grande merito nel salvare la Lazio in tempi difficili, ma la sua capacità di portare la squadra oltre un certo punto è stata messa in discussione. Il calciomercato sotto la guida di Lotito è diventato un incubo perenne per i tifosi, un periodo di tre mesi in cui non si sa mai se la Lazio riuscirà a portare a casa un calciatore che possa far fare il salto di qualità alla squadra.
Una volta, la Lazio rubava calciatori alle squadre più forti, ma adesso è diventata lei stessa una vittima di questo fenomeno. Calciatori come Berardi finiscono in altre squadre, e la Lazio è costretta a guardare i giocatori andarsene altrove. Il declino della squadra, sia in campo che nel calciomercato, è evidente. Lazio di Cragnotti era una squadra forte, temuta, e abbiamo dominato l’Italia e l’Europa. La Lazio di Lotito, purtroppo, non è mai arrivata vicino a traguardi simili.
La Lazio di Cragnotti poteva permettersi di essere una squadra di mercato. Possedeva i mezzi finanziari per attirare grandi campioni e portarli a Roma. I nomi di grandi calciatori che si sono succeduti in maglia biancoceleste parlano da soli. Invece, la Lazio di Lotito sembra condannata a prendere i rimasugli, i giocatori che nessun altro vuole o quelli che accettano riduzioni di stipendio. I tifosi si ritrovano ogni estate a soffrire nell’incertezza, sperando che la Lazio riesca a portare a casa qualche calciatore in grado di migliorare la squadra.
Il calciomercato, per Lotito, è diventato una sfida continua. Non solo si deve trattare con altre squadre, agenti e calciatori, ma bisogna anche confrontarsi con le limitazioni finanziarie della società. Questo si traduce in un’incapacità di portare la Lazio ai livelli delle altre grandi squadre italiane e a lottare per traguardi importanti. Le deficienze di Lotito come presidente sono evidenti, e sebbene abbia il merito di aver salvato la Lazio, è chiaro che la squadra è arrivata al punto in cui serve un nuovo slancio per raggiungere nuovi obiettivi.
In conclusione, la Lazio è passata da un passato glorioso a un presente complicato sotto la guida di Claudio Lotito. L’era di Cragnotti è stata un periodo di successi, titoli e grande dominio nel calciomercato. Oggi, invece, la Lazio sembra costretta a prendere ciò che rimane e a lottare per portare a casa calciatori di alto livello. È arrivato il momento di una riflessione seria e di una strategia nuova e più ambiziosa per portare la Lazio ai livelli
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