La Storia dell'Inter

Il 9 marzo 1908, in un’atmosfera carica di passione e desiderio di sfida, nacque uno dei club calcistici più iconici al mondo: il Football Club Internazionale Milano, noto semplicemente come Inter. Questa nascita avvenne presso il ristorante “Orologio” in Piazza del Duomo a Milano, grazie all’iniziativa di un gruppo di soci dissidenti del Milan Football and Cricket Club. Questi coraggiosi fondatori si ribellarono al divieto del club rossonero di arruolare calciatori di nazionalità straniera, e così ebbe inizio la storia dell’Inter, una squadra destinata a lasciare un’impronta indelebile nel mondo del calcio.

Uno degli aspetti più affascinanti della nascita dell’Inter fu la scelta dei colori che avrebbero caratterizzato il logo societario: il nero e l’azzurro su uno sfondo d’oro delle stelle. Questi colori, selezionati dall’artista futurista Giorgio Muggiani, rappresentavano non solo una scelta estetica, ma simboleggiavano anche la rottura rispetto al passato e l’inizio di una nuova era. Muggiani fu anche l’artefice del primo logo dell’Inter, un monogramma in stile liberty con le lettere “FCIM” intrecciate tra loro.

Alla guida della squadra fu scelto il presidente Giovanni Paramithiotti, mentre il tedesco Hernst Marktl passò alla storia come il primo capitano dei nerazzurri. Già due anni dopo la fondazione, nella stagione 1909-10, arrivò il primo titolo nazionale sotto la guida di Virgilio Fossati, che ricopriva il doppio ruolo di giocatore e allenatore, e con la presidenza di Carlo De Medici. Tuttavia, questo successo iniziale fu seguito da risultati deludenti, fino allo scoppio della prima guerra mondiale, che costrinse il campionato italiano a fermarsi.

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Dopo la fine del conflitto e la ripresa del torneo nella stagione 1919-20, l’Inter, allenata da Francesco Mauro e Nino Resegotti, centrò il suo secondo titolo nazionale. La squadra stava lentamente ritrovando la sua forza competitiva.

Nel 1928, per conformarsi alle direttive del regime fascista, la società nerazzurra fu costretta a fondersi con l’Unione Sportiva Milanese e cambiare denominazione in Società Sportiva Ambrosiana per ragioni politiche. Questo cambiamento rappresentò un capitolo particolare nella storia del club.

Nel 1929-30, l’Ambrosiana vinse il primo campionato italiano disputato a girone unico, guidato dall’allenatore ungherese Árpád Weisz, diventando così la squadra campione d’Italia a girone unico più giovane nella storia. Due anni dopo, nel 1932, su iniziativa del presidente Ferdinando Pozzani, il club cambiò nuovamente denominazione e divenne noto come Ambrosiana-Inter.

La storia di successo continuò con il quarto tricolore conquistato nella stagione 1937-38 sotto la guida di Armando Castellazzi e la vittoria della prima Coppa Italia nella stagione 1938-39. La presidenza dell’austriaco Tony Cargnelli portò nella bacheca nerazzurra il quinto scudetto nella stagione 1939-40.

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Nonostante la seconda guerra mondiale fosse ancora in corso nel 1942, Carlo Masseroni fu nominato presidente e annunciò il ritorno all’antica denominazione di Internazionale. La Grande Inter di Helenio Herrera, l’epopea di una formazione leggendaria che ha vinto tre scudetti in quattro anni, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali, rappresenta uno dei momenti più gloriosi nella storia del club.

La squadra dovette attendere fino alla prima metà degli anni ’50 per tornare a primeggiare in Italia sotto la guida di Alfredo Foni, vincendo lo scudetto sia nella stagione 1952-53 che in quella 1953-54. Tuttavia, il vero cambiamento avvenne nel 1955, quando la società fu acquistata dal petroliere Angelo Moratti.

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Nel 1960-61, Angelo Moratti scelse di affidare la panchina all’argentino Helenio Herrera, dando inizio all’epopea della Grande Inter. In quattro anni, la squadra vinse tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. La prima Coppa dei Campioni fu conquistata nel 1963-64, superando il Real Madrid in finale, mentre la seconda arrivò l’anno successivo sconfiggendo il Benfica.

Nel 1967, l’Inter giunse nuovamente in finale di Coppa dei Campioni, ma fu sconfitta dal Celtic. Il 1968 segnò la fine di un ciclo, con Angelo Moratti che passò il testimone a Ivanoe Fraizzoli.

Sotto la presidenza di Fraizzoli, l’Inter tornò a vincere lo scudetto nella stagione 1970-71, segnando un importante traguardo. Nel 1972, la squadra raggiunse la finale della Coppa dei Campioni, ma fu battuta dall’Ajax. Nel 1977, Eugenio Bersellini divenne allenatore e portò alla vittoria di due Coppe Italia e di uno scudetto nel 1979-80.

Nel 1984, la società fu acquistata da Ernesto Pellegrini. La squadra dovette attendere nove anni prima di vincere nuovamente il campionato, nella stagione 1988-89, sotto la guida di Giovanni Trapattoni. Durante la gestione di Trapattoni, arrivò anche una Supercoppa italiana nel 1989 e una Coppa UEFA nel 1990-91, quest’ultima vinta contro la Roma. Negli anni successivi seguirono campionati altalenanti, ma con un altro successo in Coppa UEFA nel 1993-94.

Nel 1995, Massimo Moratti decise di rilevare il club, riportando un membro della famiglia Moratti al timone della società. Tuttavia, nonostante gli ingenti investimenti, i primi anni della presidenza Moratti regalarono poche soddisfazioni, se si eccettua il terzo successo in Coppa UEFA nella stagione 1997-98 contro la Lazio.

Nel 2004, con l’arrivo di Roberto Mancini in panchina, l’Inter aprì un nuovo ciclo di vittorie. La squadra conquistò due Coppe Italia, due Supercoppe italiane e tre scudetti dal 2005-06 al 2007-08.

Jose Mourinho prese il timone dell’Inter nel 2008, portando la squadra a vincere la Supercoppa italiana nel 2008 e il campionato nel 2008-09. La stagione 2009-10 fu eccezionale, con l’Inter che vinse scudetto, Coppa Italia e Champions League, diventando la prima squadra italiana a realizzare il treble. Nella stagione 2010-11, il club vinse la Supercoppa italiana, la Coppa del mondo per club FIFA e la Coppa Italia.

Nel 2013, Erick Thohir acquistò il club, diventando il primo presidente non italiano nella storia nerazzurra. Nonostante ciò, la società ebbe difficoltà a ottenere risultati di rilievo, fino al passaggio di proprietà al Suning Holdings Group nel 2016.

Nel 2019, Antonio Conte fu ingaggiato come allenatore e portò l’Inter alla vittoria del diciannovesimo scudetto nella stagione 2020-21, dopo undici anni dall’ultima affermazione. Nella stagione successiva, Simone Inzaghi condusse la squadra al secondo posto in campionato e a ulteriori successi in Coppa Italia e Supercoppa italiana. L’Inter si confermò vincitrice della Coppa Italia e della Supercoppa italiana anche nell’anno seguente e tornò in finale di UEFA Champions League dopo tredici anni, pur venendo sconfitta dal Manchester City.

La storia dell’Inter è una storia di passione, successi e determinazione. I suoi colori, il nero e l’azzurro, rappresentano non solo la squadra, ma anche un’intera città e la sua cultura calcistica. L’Inter è stata capace di affrontare sfide e cambiamenti nel corso dei decenni, mantenendo sempre viva la fiamma della competizione e il desiderio di vincere. La sua eredità nel mondo del calcio è indiscutibile, e il futuro continua a promettere emozioni e trionfi per questa storica squadra italiana.

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