Lazio Primavera è tempo di cambiare

La Lazio Primavera è retrocessa in Serie B, era già retrocessa nel 2018. E’ evidente che qualcosa non va, bisogna cambiare e la colpa non può essere data ai ragazzi. Questa rosa non è la stessa del 2018, c’è evidentemente un comun denominatore di queste retrocessioni: Igli Tare.

Da quando ha preso in mano la primavera le cose sono andate malissimo. Dalla vittoria dello Scudetto del 2013 la Lazio si è ritrovata con due retrocessioni sul groppone in 8 anni. E’ evidente che il direttore sportivo, nonché responsabile della Primavera sia il primo colpevole di queste retrocessioni. Andrebbe capito come mai questa rosa si sia così indebolita tant’è che negli ultimi 4 anni non sia mai riuscita a lottare contro i più forti.

Scelte allenatore

Uno dei problemi sicuramente è stato l’allenatore. La Lazio ha cambiato tanto negli ultimi anni senza mai puntare ad un allenatore di successo nel settore giovanile. Leonardo Menichini non aveva nessuna esperienza in Primavera. Allenare giocatori di 18 anni non è la stessa cosa di allenare dei professionisti affermati. Attenzione questi giocatori si comportando da professionisti ma sono ragazzi. Hanno bisogno di un allenatore/padre a guidarli e farli crescere. 

Non è una sorpresa che i migliori risultati della Lazio sono arrivati con Bollini, grandissimo allenatore del settore giovanile che aveva già vinto uno Scudetto Primavera. Non è solo un problema di tattica e movimenti ma è anche far crescere questi ragazzi e farli diventare professionisti a tutto tondo. La scelta Menichini non ha una vera spiegazioni e anche Calori ha poco senso. Parliamo di un altro allenatore senza esperienza nel settore giovanile. Perché dargli in mano una squadra Primavera? A questo punto era meglio affidarla a Tommaso Rocchi, che come Simone Inzaghi, ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile, ed ha sicuramente più esperienza con i ragazzi.

Troppi giocatori da fuori

La primavera rappresenta l’ultimo atto di una carriera nel settore giovanile, si tratta del passaggio definitivo dal settore giovanile a quello dei professionisti. Teoricamente un ragazzo dovrebbe partire dai giovanissimi della Lazio e arrivare in Primavera. Invece negli ultimi anno con Igli Tare non è stato così. Tare ha cercato di replicare quanto fatto in Prima Squadra con pessimi risultati. 

Czyz, Sheu, Nasri, Nimmermeer sono solo alcuni degli “stranieri” in Primavera. Di questi molti finivano in panchina o non giocavano. Niente contro gli stranieri ma questi dovrebbero essere la ciliegina sulla torta, la rosa della Primavera dovrebbe essere composta in prevalenza da giocatori proveniente dal settore giovanile della Lazio. Mi risulta impossibile credere che a Roma e Provincia non ci siano abbastanza giocatori forti da fare una rosa di Primavera.

Non a caso la prima cosa che ha detto Mauro Bianchessi è quello che lui non vuole comprare giocatori da fuori ma far crescere i migliori prodotti di Roma e provincia. Nella Primavera targata Tare invece tanti, troppi, giocatori sono arrivati da fuori. Intendiamoci se prendi il campione, il Keita, tanto per fare un esempio, va benissimo, ma se prendiamo gli ultimi anni, Tare ha preso tanti giocatori da fuori il settore giovanile della Lazio, con risultati pessimi.

Assenza di un centroavanti

Nella Primavera fondamentale è il centravanti. Ogni squadra forte aveva un giocatore che la buttava dentro. La Lazio Primavera targata Igli Tare non ha mai avuto un vero centroavanti, l’unico che si può avvicinare è Luan Capanni, che in realtà era più un trequartista, ma nella Lazio Primavera era andato in doppia cifra, ma in Serie B. Dopo di lui il nulla. Anche perché Tare aveva puntato tutto su Nimmermeer, attaccante olandese preso dal Az Aikmaar. Risultato? 13 partite e appena 2 gol, non proprio il bomber che tutti speravamo.

In Primavera se hai uno che ti segna sei a metà dell’opera. Prendete Oikonomidis, giocatore adesso tornato in Australia, lui è stato il segreto della Lazio Primavera di Inzaghi, che a parte Murgia e Strakosha non aveva altri grandi talenti. Ma con uno che la butta dentro sempre il problema viene nascosto.

Spazio a Bianchessi

E’ tempo di dare spazio a Mauro Bianchessi. Arrivato a Roma per replicare i successi avuti al Milan, ora è il momento giusto per affidargli anche la Primavera. Da quando è arrivato il settore giovanile è rinato, le squadre di età inferiore sono tornati a vincere e sfornare talenti. Tre esempi che si sono visti anche in Primavera sono Floriani, Castigliani e Coulibaly, tutti classe 2003 che sono stati promossi nella categoria superiore e sono subito diventati titolari. 

Mauro Bianchessi al Milan ha tirato fuori tanti campioni, tutti cresciuti nel settore giovanile del Milan, non presi dalle primavere di altre squadre. Un processo lungo ma vincente. Un processo che adesso si deve ripetere anche nella Lazio. Igli Tare può lasciare la Lazio Primavera e occuparsi della Prima squadra dove ha fatto decisamente meglio.

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