Sergej Milinkovic Savic la sua storia

Sergej Milinkovic Savic è uno dei centrocampisti più forti della Serie A. Il serbo è arrivato in Italia grazie a Igli Tare che lo ha comprato dal Genk per soli 12 milioni di euro. Milinkovic Savic è un centrocampista completo. Grande fisico ma tecnica incredibile che gli consente di dominare a centrocampo quando è in giornata. Il Sergente, così il suo soprannome è diventato subito uno dei giocatori più ricercati del calciomercato ma la Lazio per lui chiede almeno 100 milioni di euro. 

Un centrocampista Moderno

Sergej Milinkovic Savic rispecchia le caratteristiche del centrocampista moderno. Forte fisicamente, alto 192 centimetri e dotato di grandissima classe. Il Sergente ha veramente tutto per eccellere. Secondo me sarebbe un fantastico trequartista anche se nella Lazio non ha praticamente giocato in quel ruolo. Nel 2019 si è adattato, con successo, in un ruolo più di copertura ma anche li riesce a fare la differenza e segnare gol importanti

L’arrivo a Roma e il no alla Fiorentina

La storia di Sergej Milinkovic Savic con la Lazio poteva non iniziare, infatti mentre Igli Tare trattava con il Genk la Fiorentina aveva già l’accordo e così il serbo fu spedito a Firenze per firmare il contratto. Ma Milinkovic Savic aveva dato la parola a Igli Tare e una volta giunto in Toscana disse che non se la sentiva di firmare. Prade dopo 2 giorni disse che la Fiorentina non poteva aspettare un ragazzino e lo lasciò andare. Il 6 agosto 2015 Sergej Milinkovic Savic firma con la Lazio, uno dei più grandi errori della Fiorentina.

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L’esordio e il primo gol

Sergej Milinkovic Savic non gioca nella finale di Supercoppa persa contro la Juventus per 2-0 ma fa il suo esordio nel preliminare di Champions League contro il Bayer Leverkusen. Fa il suo esordio In Serie A nella prima di campionato contro il Bologna. Il primo gol in maglia biancoceleste arriva in Europa League contro il Dnipro. Stefano Pioli non ha paura di lanciare i giovani e in un anno di crisi per la Lazio Milinkovic alla quinta giornata diventa titolare. Il primo gol in campionato arriva proprio a Firenze contro la Fiorentina, un gol che racchiudere il meglio di Milinkovic Savic, forza, si libera di tre giocatori, e tecnica, segna all’angolino cadendo per terra. Festeggia andando verso la panchina indicano il simbolo della Lazio per dire “io sono della Lazio”. 

Sergej Milinkovic Savic centrocampista moderno

Inizio difficile con Inzaghi

Le cose per Stefano Pioli vanno male, la sua Lazio affonda e dopo un derby perso malamente l’allenatore viene esonerato e la Lazio chiude il campionato Simone Inzaghi in panchina. Sergej Milinkovic Savic finisce in panchina, perché il nuovo allenatore preferisce giocare nel centrocampo a 3 con Onazi al suo posto. Ma la stima di Simone Inzaghi per il Sergente c’è. Si parla di una possibile cessione ma l’allenatore spiega che in un momento così difficile preferisce un giocatore di più esperienza e con migliore attitudine difensiva come Onazi che un giovane come Milinkovic.

L’esplosione

L’anno dopo le cose cambiano, Sergej Milinkovic Savic diventa titolare nella Lazio di Simone Inzaghi, anche perché Onazi lascia Roma. L’allenatore dimostra la sua intelligenza e capisce di avere fra le mani un talento purissimo. Milinkovic gioca in una posizione più avanzata rispetto alla Lazio di Pioli e i risultati si vedono. Il Sergente segna 7 gol, 4 in campionato e 3 in Coppa Italia. Da segnalare che segna sia all’andata che al ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Roma. Milinkovic Savic è ancora discontinuo ma quando è concentrato fermarlo è impossibile. 

Migliore acquisto della Lazio

Il 2017/2018 è l’anno della consacrazione di Sergej Milinkovic Savic. Gioca 48 partite segnando 13 gol. Inzaghi ha ormai cambiato tattica passando dal 4-3-3 al 3-5-2 e il Sergente in questo schema si trova a suo agio. Vince il suo primo titolo, la Supercoppa Italiana battendo la Juventus all’ultimo secondo. Milinkovic è maturato come giocatore ed è diventato devastante.

Contro il Chievo trova il gol da fuori area all’ultimo secondo. La Lazio si ritrova quarta per gran parte del campionato grazie al serbo. Il suo crollo a fine stagione coincide con quello della Lazio che si vede sfumare il posto Champions proprio all’ultimo secondo. Non è una coincidenza che quando Milinkovic Savic è sceso di tono la squadra è crollata. 

Il Mondiale e il mercato

Dopo l’esplosione in molti sono convinti che Sergej Milinkovic Savic sia vicino a lasciare la Lazio. Molti grandi club hanno messo gli occhi sul centrocampista. Si parla di Real, Juve e Manchester United. Claudio Lotito però forte di un contratto lungo vuole almeno 100 milioni di euro. I giornali italiani sono convinti di una cessione dopo il Mondiale. Milinkovic è stanco e al Mondiale non va benissimo. Il Real si dice offre 45 milioni e Claudio Lotito rifiuta. Il Sergente resta a Roma. Il presidente della Lazio ha imparato dagli errori e non farà come con Devrij e Biglia parlando del rinnovo quando il giocatore e quasi in scadenza. 

Crisi post mondiale

L’anno dopo il Mondiale Sergej Milinkovic Savic fa fatica. C’è chi dice che il calciatore era convinto di andare via e non ha le motivazioni per giocare con la Lazio ma la realtà è che il Sergente salta tutta la preparazione e quando il campionato inizia è fuori forma. Milinkovic Savic non è brillante e i fatto che tutto si aspettino sempre tanto non fa altro che creargli pressione. E’ un circolo vizioso da cui Sergej non riesce ad uscire. Senza il vero Milinkovic Savic la Lazio arranca. La squadre esce dall’Europa League e dice addio alla Champions. Milinkovic Savic condanna la Lazio con una stupida espulsione ad inizio partita contro il Chievo. 

Simone Inzaghi capisce che c’è bisogno di una scossa e mette Sergej Milinkovic Savic in panchina, togliendolo dai riflettori. Con il Bologna entra nella ripresa e sigla il gol del 3-3. Ma è nella finale di Coppa Italia che il Sergente si esalta. L’Atalanta è la squadra che gioca il calcio migliore e due settimane prima aveva spazzato via la Lazio in campionato, è una finale difficile per Inzaghi che tiene Milinkovic Savic in panchina. Al 78’ l’allenatore toglie Luis Alberto e mette il Sergente, angolo per la Lazio e Milinkovic, toccando il primo pallone, segna l’1-0. La Lazio vince la Coppa Italia e Milinkovic chiude l’anno nero alla grande.

Il nuovo ruolo

Sembra l’estate dell’addio, Claudio Lotito sembra non voler commettere lo stesso errore di trattenere a tutti i costi Sergej Milinkovic Savic. Ma l’offerta giusta non arriva. Il Manchester United vuole il sergente ma solo se venderà Paul Pogba al Real Madrid. L’operazione non va in porto e Milinkovic Savic resta ancora alla Lazio. Simone Inzaghi ritaglia un nuovo ruolo al numero 21, per far convivere tutti insieme Luis Alberto, Correa e Milinkovic Savic il serbo arretra, giocando in linea con i centrocampisti.

Questo allontana Milinkovic dalla porta. Segna di meno il Sergente ma resta comunque determinante dimostrando di possedere qualità difensive. In campionato ha segnato “solo” 4 goal. Uno, bellissimo alla Juventus, dove addomestica un perfetto assist di Luis Alberto e di sinistro, non il suo piede, supera il portiere della Juve. L’altro gol pesantissimo è contro l’Inter che regala alla Lazio il sorpasso e il secondo posto.

La nuova vita con Sarri

Con l’addio di Simone Inzaghi sembrava potesse essere l’estate dell’addio ma l’arrivo di Maurizio Sarri ha cambiato tutto. Il neo allenatore della Lazio ha chiesto, prima della firma, la conferma di Milinkovic Savic e Luis Alberto, su loro due ha intenzione di fondare la sua Lazio. Un 4-3-3 in cui Sergej tornerà in un ruolo più offensivo. Ruolo ricoperto all’inizio con Stefano Pioli.

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