Le plusvalenze fittizie sono il male del calcio italiano. E stata tranquilli perché non riguarda solo la Juventus, ma molte altre squadre italiane. Infatti ci vogliono due club per fare queste operazioni e quindi è impossibile che la Juve lavorasse da sola. Dalle intercettazioni stanno uscendo infatti altri club e temo che molti altri ne usciranno ancora.
Il calciomercato è una delle fonti di guadagno per un club di calcio, ma non deve essere la principale per un top club. Ci sono altre fonti, più complicate se volete, ma più giuste. Ma il calciomercato sicuramente può aiutare.
Il problema è che i top club italiani per aumentare gli incassi facevano troppo ricorso al calciomercato e poi alle plusvalenze fittizie. Cosa sono le plusvalenze fittizie? Sono quando cedi un giocatori ad un valore molto superiore al suo reale valore di mercato. E qui subentra il primo problema. Come faccio a definire il valore di un calciatore? E’ molto complicato. Facciamo un esempio.
Nella operazione Nainggolan l’Inter inserì Zaniolo valutato 4,5 milioni di euro, una cifra, per un giocatore che non aveva mai giocato da professionista, ritenuta da molti eccessiva, una plusvalenza fittizia insomma, un modo per l’Inter di pagare di meno Naingollan. Adesso molti direbbero che il prezzo era forse troppo basso. Quindi determinare una plusvalenza fittizia è difficile, ma non impossibile.
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Nella operazione che portò Osimenh al Napoli il club partenopeo cedette 4 giocatori al Lille. Karnezis e tre giocatori della Primavera. Questi giocatori furono valutati 20 milioni di euro. Ecco i tre giocatori della Primavera ceduti al Lille, dopo 6 mesi non erano neanche più nel club francese e dopo 1 anno nessuno gioca nel calcio professionistico. Possiamo affermare con certezza che il valore dei 4 giocatori non fosse 20 milioni di euro ma soprattutto che la cifra non dovesse essere superiore al milione di euro. Ecco questa è chiaramente una operazione dubbia che possiamo considerare Plusvalenza fittizia.
Ma in Italia ce ne sono molte. Perché è più facile “aggiustare” il bilancio con queste operazione che con quelle più lecite. I club di Serie A anziché aumentare gli incassi dal match day o dalle sponsorizzazioni o incrementare i guadagni dai diritti TV internazionali hanno puntato tutto sulle plusvalenze, con scambi iper gonfiati.
Lo scambio Spinazzola-Pellegrini è un esempio lampante. Roma e Juve hanno tutte e due fatto plusvalenze ma in realtà i soldi messi a bilancio non sono mai entrati. Non solo per i due club cedere I due giocatori sarà impossibile. Spinazzola nello scambio è stato valutato 29 milioni di euro. Pellegrini 7. Cifre che hanno aggiustato momentaneamente il bilancio ma che pesano come macigni in futuro. Perché il problema delle plusvalenze fittizie è quello, il bilancio si aggiusta ma alla lunga ti ritrovo con problemi e sei costretto a fare altre plusvalenze per “aggiustare” quanto fatto prima. E non ne esci più. Per questo “fare pulizia” come dice il Ministro Abodi sarebbe la mossa giusta. Dolorosa, ma giusta. Per ridettare il calcio italiano e provare a ripartire da zero. Ripartire però senza puntare alle plusvalenza ma a come far crescere un club di calcio in modo corretto
Invece le squadre dovrebbero puntare su altre fonti di guadagno, fonti “giuste”. Il calciomercato è importante, ma se fatto correttamente, ma i grandi club incassano dal Match Day, dal Merchandising e dalle sponsorizzazioni.
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